Presto
potremo prevedere il rischio di incorrere nella "baby blues", la
depressione che coglie una neomamma su sette subito dopo il parto, le
cui forme più gravi possono anche diventare psicosi vere e proprie. Un
semplice test del sangue potrebbe infatti anticipare il pericolo di
restarne vittima.
A un test che potrebbe essere davvero rivoluzionario, sta lavorando il team di Dimitris Grammatopoulos, della Warwick Medical School (Gran Bretagna), che ha presentato i risultati del suo gruppo all'ultimo International Congress of Endocrinology di Firenze.
Lo studio
Il lavoro ha coinvolto un gruppo di 200 donne seguite prima e dopo il parto, e ha permesso di scoprire che il pericolo di sviluppare la "baby blues" è in qualche modo scritto nel Dna: le donne predisposte alla depressione post-parto - hanno concluso gli autori - sembrano avere maggiori probabilità di presentare nel proprio corredo genetico particolari varianti di 2 geni interruttori cruciali nella risposta allo stress, poiché regolano la produzione di 2 recettori che a loro volta controllano l'attività dell'asse ipotalamo-ipofisario.
Speranze future
Grammatopoulos e i suoi colleghi intendono approfondire i risultati di questa ricerca attraverso uno studio più ampio e multicentrico, che coinvolga anche altre strutture britanniche a Coventry, Birmingham e Londra.
"Crediamo di avere fatto una scoperta con importanti implicazioni cliniche e sociali", ha commentato Grammatopoulos, "se si riuscissero a identificare più facilmente le donne che rischiano la depressione post-parto, queste pazienti potrebbero essere trattate prima e con terapie appropriate".
A un test che potrebbe essere davvero rivoluzionario, sta lavorando il team di Dimitris Grammatopoulos, della Warwick Medical School (Gran Bretagna), che ha presentato i risultati del suo gruppo all'ultimo International Congress of Endocrinology di Firenze.
Lo studio
Il lavoro ha coinvolto un gruppo di 200 donne seguite prima e dopo il parto, e ha permesso di scoprire che il pericolo di sviluppare la "baby blues" è in qualche modo scritto nel Dna: le donne predisposte alla depressione post-parto - hanno concluso gli autori - sembrano avere maggiori probabilità di presentare nel proprio corredo genetico particolari varianti di 2 geni interruttori cruciali nella risposta allo stress, poiché regolano la produzione di 2 recettori che a loro volta controllano l'attività dell'asse ipotalamo-ipofisario.
Speranze future
Grammatopoulos e i suoi colleghi intendono approfondire i risultati di questa ricerca attraverso uno studio più ampio e multicentrico, che coinvolga anche altre strutture britanniche a Coventry, Birmingham e Londra.
"Crediamo di avere fatto una scoperta con importanti implicazioni cliniche e sociali", ha commentato Grammatopoulos, "se si riuscissero a identificare più facilmente le donne che rischiano la depressione post-parto, queste pazienti potrebbero essere trattate prima e con terapie appropriate".
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